ARTE ASTRATTA

ARTE ASTRATTA
OMAGGIO A BALLA - 2003
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venerdì 17 luglio 2015

MARISA GALLI SI RACCONTA

       
 ORIGINE DI UN LAVORO

 L'altro laboratorio storico, diventato poi Cooperativa, era quello di ceramica: chi di noi non ricorda il pulmino zeppo che andava ogni mattina, con sette carrozzine a bordo, messe  ad incastro e tirate da una sola persona della comunità?

Infreddoliti d'inverno, dentro il capannone, tra cemento e  lamiere, le ventole in alto che, appena si accendevano  espandevano aria non calda, e noi insieme tentavamo di  superare il disagio intorno a un braciere acceso. 


Chi mai può valutare in complesso con quante difficoltà portavamo avanti  il nostro impegno?


Si diceva all'inizio che potevano davvero entrare tutti perché dopo sarebbero stati retribuiti per l'impegno che ci mettevano, non tanto per quello che rendevano di fatto.

Solo l'illusione di un sogno poteva far sperare allora in qualcosa di simile, perché non eravamo né ricchi da potercelo permettere come hobby, né veloci: per questo motivo dovevamo renderci conto che la competizione non era adatta a noi, ma la realtà del mercato del lavoro ci fece comprendere la situazione, facendoci pagare lo scotto. 


Così   dopo anni d'impegno costante sono arrivate le avvisaglie della possibile crisi economica e di settore che non perdonava nessuno: infatti lì siamo stati bloccati, accartocciati e messi da parte come qualcosa di superato e inattuabile al momento, tanto che i passaggi successivi sono  stati il ritorno a casa, coperti per alcuni mesi dalla cassa dalla cassa integrazione, come si era soliti fare; successivamente il fallimento o la possibile riconversione come cooperativa di  servizi.


All'anima! Davvero il potere dei soldi domina tutto, perché  svuota di valore e spegne senza scrupoli un'esperienza del  genere, attuata con tanta fatica da soggetti segnati da molte  limitazioni fisiche, che, nonostante questo, tentavano la  rivincita con il protagonismo diretto, per cui quella realtà  risultava unica nei suoi contenuti e nella sua diversità.

Spazzate via come niente, una, due, o più cooperative,  nessuno le tutelava o le difendeva, né dentro il contesto  comunitario, né fuori, nella società, là dove sul piano  generale prevale sempre la legge del più forte.

La ceramica, mi piace perché è molto creativa; la scultura in particolare è diventata un mezzo potente di comunicazione  perché sono in grado di animare con i sentimenti un pezzo di argilla. I sentimenti sono ciò che in genere colpisce e  commuove l'amatore quando con attenzione furtiva posa gli  occhi sulle mie statuine, 
quasi volesse rubare, direi carpire in anticipo, ciò che vogliono dire, oltre alla propria  interpretazione personale, del tutto libera, si capisce. 


Davanti alla bancarella di Piazza Navona dove si va a vendere durante le feste natalizie e dove in genere passa mezza  Roma, sulle statuine ho sentito i commenti più strani,  dall'erotismo al sesso, all'amore. Io stessa a volte scopro con stupore che alcune in particolare vengono più belle di altre, ma per me hanno sempre lo stesso movente, sono plasmate allo stesso modo e restano comunque espressione di sentimenti e basta.


Forse una persona su cento, rispetto a quelle che sfilano, si lascia avvolgere da quel filo emotivo, sottile e sotterraneo, per cui ci si predispone a comprare l'oggetto. Un segno tangibile dei contenuti affettivi, che si manifesta e comunica oltre le parole. 


Indubbiamente si tratta di arte, o per meglio dire di una vena artistica scoperta quasi per caso, come oltre le parole, Come succede spesso, perché io fino a quel momento neppure sapevo di avere questo lato artistico e tanto meno di essere in grado di trasmetterlo agli altri.


          Dal libro La Lunga Sfida di Marisa Galli